De Seta ha firmato, nel 1961, un film pieno di pudore e di contenuta violenza sul problema del banditismo in Sicilia, BANDITI AD ORGOSOLO. Un film lento e nobile, dal quale sprigionava il sentimento di una partecipazione viva, sensibilissima.
Anche L'INVITATA è lento, con i personaggi (specialmente la Shimkus) che si spostano nello spazio come automi, dal volto inespressivo, alla ricerca di un ritmo che dovrebbe essere uno specchio del loro drammi interiori. Ma il vero dramma DEL è che qui la lentezza nasconde poco dentro di sé, se non pura e semplice fatica creativa. Rincresce per De Seta che e certamente un artista sensibile: ma le atmosfere di questo film, i risvolti del dramma psicologico della coppia borghese sono estranee alla sua poetica, e veramente non si capisce perché il regista abbia voluto cimentarsi in un genere che non è evidentemente il suo.
E' chiaro, invece, a cosa il regista voleva giungere: ed in questo senso la sceneggiatura è positivamente conclusa. Ma quello che non funziona è il "modo" di mostrare gli individui e le loro azioni. In poche parole, di tradurle in "cinema". Tutto rimane a livello delle buone intenzioni.